Nel XVII secolo le famiglie contadine piemontesi, sotto la supervisione del “sautissé” (esperto della lavorazione delle carni), macellavano i maiali per selezionare le cosce migliori ed avviare il processo di produzione del prosciutto. La tecnica veniva poi tramandata di generazione in generazione.
Verso la seconda metà dell’Ottocento, grazie allo sviluppo dell’industria e del commercio, la lavorazione del prosciutto divenne una vera e propria arte culinaria e nacquero così i primi salumifici artigianali.